Questa parte del percorso espositivo è dedicata ai maestri del mimetismo, ai lucifughi che cercano le loro tane nelle rocce caratteristiche delle coste lungo il Golfo di Orosei. Le scenografie delle vasche riproducono un basalto colonnare, tipico della Sardegna. Murene, scorfani, polpi, aragoste vi porteranno alla scoperta delle coste rocciose e dei loro incredibili abitanti.
Polpo Octopus vulgaris
Diffuso in ogni mare e oceano del globo, il polpo è un animale dalle strabilianti capacità mimetiche e dotato di una innata curiosità. per cammuffarsi sceglie un oggetto ben preciso anzichè l'intero habitat che lo circonda e riesce a modificare il colore della propria pelle. Hanno tre cuori e quando nuotano uno dei tre smette di battere, ecco perché preferiscono strisciare sul fondo del mare anzichè nuotare, un'attività che li affatica moltissimo. L'inchiostro del polpo non serve solo a disorientare i predatori ma è anche dannoso per loro, poichè contiene un enzima corrosivo, la tirosinasi.
L'Aragosta
Le aragoste sono crostacei molto comuni nel mar Mediterraneo, anche se è sempre più difficile trovare esemplari di grandi dimensioni a causa della pesca eccessiva. L'aragosta raggiunge un peso massimo di circa 8 kg e vive sui fondali rocciosi, a profondità comprese fra 15 e 300 metri. Come tutti i crostacei, per crescere, devono affrontare durante la loro vita il delicato processo della muta. Questa avviene fino a 10 volte nel primo anno di vita e successivamente una volta l'anno. le lunghe antenne dell'aragosta le permettono di difendersi dai predatori e sono degli eccezionali organi olfattivi.
Murena Muraena helena
Specie diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, è contraddistinta da un corpo serpentiforme con una unica pinna mediana che unisce la pinna dorsale, quella caudale e quella anale. Gli occhi sono piccoli e il cranio presenta un muso appuntito con narici tubulari e bacca ampia, armata da moltissime file di sottili denti ricurvi. La colorazione di fondo è marrone con numerose macchie gialle irregolari. Si tratta di un pesce stanziale che ama vivere negli anfratti delle rocce e preferisce andare a caccia nelle ore notturne, guidato dal sensibilissimo olfatto. Il sangue contiene diverse tossine in grado di provocare l'emolisi, ma solo se messe a contatto diretto col nostro sangue, mentre risultano innocue per ingestione.